La rivista

Capodanno a Ferrara: semplicemente spettacolare! - di Elisabetta Longhi

incendioalcastello


ph: Foto Studio Borsetti

Tre, due, uno…fuoco! Allo scoccare della mezzanotte nelle città di tutto il mondo si saluta il nuovo anno con botti, fuochi d’artificio, petardi, mortaretti, razzi, bengala e girandole! A Ferrara si esagera: si incendia addirittura un castello!
È uno spettacolo straordinario e affascinante quello che si tiene al Castello Estense, nel cuore della città, con le mura e le torri che sembrano realmente in balìa di un grande incendio, con i fuochi artificiali lanciati dal fossato, dalle torri e dalle balconate da cui scendono cascate di colori, vortici di luci e scintille, il tutto all’insegna, però, della sicurezza e della…poesia. Nessuno scoppio o rumore assordante ma solo splendida musica: luci e note per regalare un’emozione indimenticabile. Nella piazza e nel largo del Castello la notte di San Silvestro si anima già dalle prime ore della sera con un susseguirsi di concerti eseguiti da artisti di spicco nel panorama musicale italiano mentre all’interno degli Imbarcaderi del Castello si festeggia in pieno stile rinascimentale con figuranti in costume e musica d’altri tempi. Nelle Sale del Ridotto del Teatro Comunale si tiene anche il Galà di San Silvestro, con degustazioni di pregiati vini ed un raffinato accompagnamento musicale fino al brindisi che inaugura il nuovo anno.
Dopo lo spettacolo piro-musicale della mezzanotte, di nuovo tutti in piazza per continuare i festeggiamenti fino all’alba. Non si può dormire perché Ferrara aspetta di essere ammirata nel suo sontuoso abito rinascimentale.
Terra di Signori e di Signorie, sorta come porto fluviale e legata sin dalle origini alle sorti del Po, Ferrara fu scelta e amata dalla famiglia degli Estensi che ne fecero una città elegante e di classe, tra le più prestigiose del secolo XV in tutto il continente europeo.
La raffinata gestione invitò ad operare in città artisti come Piero della Francesca, Andrea Mantegna, Tiziano, Raffaello e Giovanni Bellini.
Circondato da quasi nove chilometri di mura, il centro storico di Ferrara presenta un patrimonio urbanistico e architettonico di inestimabile valore. Il suo profilo è quello tipico di una città rinascimentale, concepita e realizzata in modo unico e omogeneo sul concetto della “città ideale” ed il suo centro storico è iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'UNESCO
Fra gli edifici più pregevoli e interessanti, il Castello Estense (secolo XV) di cui il primo nucleo, comprensivo di una semplice torre di avvistamento, risale al XIII secolo. Imponente ed elegante, questo edificio è reso particolare dal fossato, ancora oggi ricolmo d’acqua, che lo circonda ed evoca fughe romantiche e imprese gloriose negli anni d'oro della casa d'Este. Ha in sé qualcosa di misterioso e di terribile che lo rende affascinante.
Altra costruzione di rilievo è la Cattedrale di San Giorgio Martire (XII secolo) la cui maestosa facciata è caratterizzata da una particolarissima struttura a tre cuspidi. Nella parte inferiore è prevalente lo stile romanico, in quella superiore invece prevale lo stile gotico e, oltre le numerose arcatelle e i grandi finestroni strombati, sopra la loggia centrale, si può ammirare un magnifico "Giudizio Universale" al di sotto del quale troneggia una statua dorata della Vergine con il Bambino. A pochi passi dalla Cattedrale, il Museo omonimo, il cui percorso espositivo offre la possibilità di accostarsi ad alcune preziose testimonianze dei fasti della Ferrara rinascimentale, la maggior parte delle quali provenienti dalla Cattedrale stessa tra i quali spiccano le monumentali ante d’organo che raffigurano, da chiuse, San Giorgio e il drago e da aperte, l’Annunciazione, dipinti ad opera di Cosmè Tura, e le dodici Formelle dei Mesi, ricche dei simboli tipici del Medioevo.
Imperdibile una visita a Palazzo Schifanoia che rappresenta l'unico esempio ancora oggi esistente di dimora estense destinata alla rappresentanza e allo svago: il termine Schifanoia deriva infatti da schifare la noia, allontanare il tedio. Purtroppo a seguito del terremoto che ha colpito l'Emilia nel maggio del 2012, il percorso di visita è attualmente limitato al Salone dei Mesi, il cui ciclo di affreschi rappresenta una delle più grandi testimonianze della cultura rinascimentale italiana, e alla Sala delle Virtù, più nota con l’indicazione ottocentesca di "Sala degli Stucchi", anch’essa edificata sull’ideale esaltazione della casata estense.
Proseguendo la visita della Ferrara principesca, merita di essere ammirata la Palazzina di Marfisa, tipica dimora estense, edificata per volere del Marchese Francesco, figlio di Alfonso I e Lucrezia Borgia, passata in eredità alla figlia Marfisa, amante delle arti e protettrice del poeta Torquato Tasso, la quale vi abitò fino al 1608. Oggi è divenuta un museo con le sue sale decorate a grottesca e gli antichi arredi originali, col delizioso giardino e le logge; un percorso rilassante e suggestivo.
Sono veramente tante le cose da vedere e da visitare in questa città per cui vale la pena tornarci più volte, magari in occasione della rassegna internazionale dei musicisti di strada, il "Ferrara Buskers Festival”, considerato tra i più importanti al mondo nel suo genere ed il “Palio di Ferrara”, l’ultima domenica di maggio.
Tra gli eventi di maggiore spicco per i quali Ferrara si sta facendo conoscere, oggi come allora, al mondo intero, le Rassegne d’Arte presso il Palazzo dei Diamanti con mostre dedicate ad artisti del calibro di Picasso, Dalì, Sisley, Turner, Boldini, Zurbaràn, solo per citarne alcuni.
La città ideale rinascimentale è ancora vivace, elegante e sorprendentemente accattivante.

Per saperne di più:

www.ferraraterraeacqua.it

 

Lumi e stelle: le suggestive luci dell'Avvento sui colli marchigiani - di Elisabetta Longhi

tn

Come sarebbe lungo e buio l’inverno senza il Natale! Già nell’antichità, ancora prima di diventare celebre come “compleanno di Gesù”, era considerato giorno di festa per popoli di culture e religioni molto distanti tra loro, nel tempo e nello spazio, con riti propiziatori che prevedevano l’uso del fuoco per aiutare il sole a risorgere dal buio delle notti che si allungano sempre più fino al 25 dicembre (giorno più giorno meno), data in cui cade il solstizio d’inverno, la notte più lunga dell’anno. Anche l’Avvento cristiano prevede l’utilizzo simbolico di lumi di candela per illuminare l’oscurità,
C’è un luogo in Italia dove il fascino del significato simbolico spirituale e la seducente intima atmosfera proprie di questi magici lumi si coniugano regalando uno scenario unico proprio nel periodo più buio dell’anno.

Candelara (nomen omen) è una frazione del Comune di Pesaro, un borgo adagiato su un’altura circondata da piccole valli, boschi di querce, macchia, viti e ulivi, con il suo castello e le sue mura da cui si gode un panorama che spazia dal mare all'Appennino. E’ uno scenario consueto in quest’area ma Candelara durante l’Avvento regala altre emozioni

Dal 30 novembre al 15 dicembre (il 30 novembre ed il 1 dicembre, 7 e 8 dicembre, 14 e 15 dicembre) colorando case, strade e locali, saranno proprio loro le vere protagoniste: le migliaia di candele di ogni forma, foggia, dimensione e nazionalità che riempiranno il borgo e che regaleranno uno scenario decisamente inconsueto alla fine del giorno (alle 17:30, alle 19:30 e alle 21:30) quando l’illuminazione artificiale verrà spenta per almeno quindici minuti lasciando spazio alla luce calda e rassicurante di una miriade di lumi. Contemporaneamente saranno liberati verso il cielo palloncini luminosi e, in caso di condizioni meteo favorevoli, anche delle suggestive lanterne cinesi. Quarantacinque minuti al giorno che riporteranno Candelara e le colline circostanti indietro nel tempo, a quando il borgo medievale era illuminato dalla sola luce delle fiammelle. Sarà un’occasione unica e straordinaria per vivere la magica atmosfera prenatalizia e per osservare finalmente il cielo e le stelle senza alcuna forma di inquinamento luminoso.
In questa edizione la festa riserverà ai visitatori diverse attrattive. A cominciare dalla Via dei Presepi, dove si potranno ammirare natività realizzate da artigiani di ogni parte d’Italia con i più diversi materiali (cera, legno, pietra, terracotta, ceramica, argento, sughero). Sarà inoltre possibile assistere dal vivo alla preparazione di candele, rigorosamente di cera d’api, proprio come avveniva nel Medioevo.
Lungo la via dell’immancabile mercatino di candele, troveranno posto anche le silhouettes, sculture in ferro battuto ornate da centinaia di candeline che disegneranno i protagonisti del Presepe.
Anche nel piccolo parco all’interno delle mura castellane saranno sistemate delle sagome in legno a grandezza naturale raffiguranti i personaggi del Presepe. La composizione rimarrà esposta al pubblico per tutto il periodo natalizio fino all’Epifania.
Ci sarà spazio per il divertimento e l’apprendimento da parte dei i bambini che, nelle vie del paese avranno a loro disposizione sapienti artigiani che insegneranno loro la lavorazione di vimini, ferro battuto e legno. Inoltre, all’interno di una confortevole e calda tensostruttura, i genitori potranno rilassarsi degustando i piatti tipici marchigiani mentre i bimbi, occupati nell’Officina di Babbo Natale, potranno lavorare con diversi materiali (creta, cera, carta, legno ) e realizzare addobbi. Tanto apprezzate anche nelle scorse edizioni, la casetta dei folletti e la presenza di docili animali della fattoria tutti da coccolare ed accarezzare.
Completeranno il programma artisti di strada tra cui acrobati, giocolieri, cantastorie, giullari trampolieri e zampognari.
A lume di candela si sono scritti poemi, trattati scientifici e filosofici, sono state fatte promesse d’amore, si sono innalzati canti e preghiere! Se le atmosfere evocate vi sembrano un po’ troppo sdolcinate e retrò, pensate a quanto sarà originale e chic firmare la ricevuta della carta di credito del conto del ristorantino … a lume di candela!

Per saperne di più:
www.candelara.com

 

 

Ad Innsbruck il Natale risplende di cristalli Swarovski - di Elisabetta Longhi

LACKNER Christkindlmarkt Marktplatz

Il fascino della capitale del Tirolo diviene davvero irresistibile nel periodo natalizio grazie a tradizioni e riti che si ripetono uguali da secoli.  

Quest’anno, però, c’è un motivo in più raggiungere la splendida città austriaca incastonata nelle Alpi: il tradizionale appuntamento con i suoi mercatini di Natale compie 40 anni e sono tantissimi gli eventi in programma per festeggiare.

Dal 15 novembre al 6 gennaio, per le vie del centro storico di Innsbruck, troverete ad attendervi ben 5 mercatini, 192 bancarelle e tutta l’atmosfera incantata del Natale tirolese. Alberi innevati, decorazioni rosse e oro, musica natalizia ovunque e soprattutto lui: l’inedito imponente albero di Natale realizzato interamente con 170.500 cristalli Swarowski, che troneggia al centro di Marktplatz, in riva all’Inn (ci sono volute 320 ore di lavoro per montare questo gigante di 14 metri d’altezza). L'innovativo sistema di illuminazione con avanzatissima tecnologia LED a basso consumo energetico, che consolida ancora una volta il connubio tra tradizione e modernità caratteristico di Innsbruck, trasformerà la luce in una miriade di colori.

Gli occhi dei bimbi luccicheranno non solo per i riflessi dei cristalli ma anche perché quello sulla Marktplatz è il mercatino dedicato alle famiglie; un vero e proprio paradiso per i bambini con un recinto con gli animali da accarezzare, una giostra ed il teatrino dei burattini con la tradizionale maschera Kasperl e tutti i suoi simpatici amici. Per le vie della città vecchia troverete invece personaggi delle favole a grandezza naturale: giganti, principesse e maghi affollano il Vicolo delle Fiabe e ogni giorno un carro teatrale propone la rappresentazione delle favole più conosciute, accompagnati dall’esibizione della Scuola di Musica di Innsbruck.

Una chicca imperdibile, il Mercatino di Natale al castello Hungerburg: raggiungibile con la cosiddetta “Nordkettenbahn”, il moderno trenino che porta dal centro della città in alto sui monti del versante nord, regala una vista panoramica davvero spettacolare: tutta la città e i dintorni visti dall’alto.

Per assaporare ancora un po’ della magia del mondo delle fiabe, è d’obbligo recarsi a Wattens, la cittadina tirolese che ospita il Museo Swarowski, apprezzato da migliaia di visitatori ogni anno. Lo Swarowski Kristallwelten è il museo che raccoglie le creazioni di ‘gioielli’ in cristallo, conosciuti e celebrati in tutto il mondo, aperto nel 1995 in occasione del centenario della casa di produzione. Si possono ammirare, tra gli altri, il cristallo più grande conosciuto, il teatro di cristallo, il duomo di cristallo con la cupola ed una parete di cristallo di 11 metri. Cinquecentonovanta specchi all’interno della cupola del “Duomo di Cristallo”, creano un vortice di colori e suoni che lascia senza fiato. Qui nel luogo in cui è sorta originariamente l’azienda, Swarovski mostra un cosmo sfarzosamente colorato di cristalli scintillanti, in una cornice di arte contemporanea e in un’atmosfera che coinvolge tutti i sensi…come il Natale in Tirolo!

Kristallwelten, la navetta luccicante

La navetta Kristallwelten rende più semplice il collegamento tra Innsbruck e gli Swarovski Kristallwelten a Wattens. Il servizio è offerto quattro volte al giorno a partire dalle ore 9, con una cadenza di due ore, percorso: Hauptbahnhof / Museumsstraße / Hungerburgbahn / Kristallwelten.

Per saperne di più:

www.innsbruck.info

 

Babbo Natale? Abita a Montreux Noël! di Giovanna Fidone

natale montreaux

Ph: Silar

Se avete voglia di immergervi in un clima natalizio a misura di bambino e temete i freddi e  i ghiacci del Nord Europa la Svizzera è la vostra meta ideale.
Dal 22 novembre al 24 dicembre 2013 Montreux Noël, sopra Montreux, si trasforma per il quinto anno consecutivo, in un villaggio di Natale. Sarete accolti dai folletti, i fidati amici e aiutanti di Babbo Natale che con il clown Snick vi coinvolgeranno in giochi e animazioni. Poi vi troverete a passeggiare nella bella e incantata foresta magica animata da personaggi della fantasia.

Famiglie e bambini potranno poi visitare il laboratorio di Babbo Natale completamente ricostruito (anche Babbo Natale si rinnova) , dove vi divertirete a confezionare dei piccoli doni da sistemare sotto l’albero di Natale e preparare candele e dolciumi. La visita proseguirà con l’ufficio di Babbo Natale dove l’amico dei bambini si dice legga personalmente tutte le lettere dei bambini e valuti se hanno fatto davvero i bravi per meritare i regali richiesti.
In un mondo magico non possono mancare gli amici animali: da non perdere  il parco delle renne che, ricordiamo, hanno il compito di trainare personalmente la slitta di Babbo Natale in tutto il mondo. Chiude la visita un presepe gigante a ricordare che il Natale è anche e soprattutto altro.
Il villaggio è aperto tutti i giorni dal 22 novembre al 24 dicembre 2013 di 10.45 a 19.15, tranne il lunedì e il martedì (apertura speciale lunedì 23 dicembre e martedì 24 dicembre!)
Il Villaggio di Natale si trova sulle cime che incorniciano Montreux, nel villaggio montano di Caux, nelle immediate vicinanze della fermata del treno «Caux». Si consiglia quindi il viaggio in treno fino alla stazione ferroviaria di Montreux e quindi prendere il treno Montreux - Glion - Caux - Rochers-de-Naye fino a Caux dove si ricorda non ci sono parcheggi (è proprio un paese delle favole).  


Per saperne di più:
www.montreuxnoel.ch/it
This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
 +41 (0)21 989 81 90.

 

Il grande Presepe nei Sassi di Matera di Elisabetta Longhi

matera

Manca ancora più di un mese al Natale e già si cominciano a vedere le prime timide vetrine addobbate, le prime lucine, i primi dolci tipici che fanno capolino nelle pasticcerie. Tra un mese sarà tutto diverso: ovunque luci a intermittenza, stroboscopiche, psichedeliche! Babbi Natale in ogni dove, sulle finestre, sulle barriere dei terrazzi, sulle tonnellate di scatole di giochi nei supermercati…nelle auto di genitori irritati dalle code, nevrotici e di bimbi sovreccitati dai troppi stimoli visivi e acustici, in attesa dell’ultima versione della Play Station! 
Se leggendo queste righe vi è già venuta l’orticaria…allora seguitemi in questo viaggio alla ricerca del Natale di un tempo, quello della dolcezza, della sorpresa delle piccole cose, della famiglia … andiamo in Basilicata!  
Iniziamo con Matera per rivivere l'atmosfera del presepe vivente, tradizione tutta italiana (il primo fu allestito a Greggio da Francesco d'Assisi) che purtroppo sta lentamente scomparendo dagli usi e costumi del Natale. Il suggestivo scenario dei rioni dei celeberrimi Sassi, patrimonio dell’Umanità, ospiterà dal 27 al 29 dicembre 2013 la quarta edizione di questo affascinante evento dal titolo "Matera, la Galilea di 2000 anni fa" che evoca la somiglianza degli antichi rioni rocciosi della città con i paesaggi palestinesi, già ripetutamente scelti in passato da famosi registi internazionali come location naturale per rappresentazioni bibliche. Mel Gibson, regista del celebre e controverso “The passion of the Christ”  descrive i Sassi di Matera, dopo aver ultimato le riprese del film con queste parole: “Alcune parti della città sono antiche di 2000 anni, e l’architettura, i blocchi di pietra, le zone circostanti e il terreno roccioso aggiungevano una prospettiva ed uno sfondo che noi abbiamo usato per creare i nostri imponenti set di Gerusalemme (…) la prima volta che l’ho vista, ho perso la testa, perché era semplicemente perfetta.” (Mel Gibson, New York Daily News). Altri importanti registi del calibro di Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Tornatore, Francesco Rosi e John Moore hanno scelto questo magnifico scenario per i loro film.
Insieme ai vostri bambini rimarrete letteralmente a bocca aperta immergendovi nel più grande presepe a cielo aperto al mondo: percorrendo le stradine, le scalette e i vicinati di questa grande scultura scolpita nella roccia calcarea alla presenza di quasi mille figuranti, avrete l'impressione di essere sospesi nel tempo e nello spazio, in un’atmosfera magica e realistica allo stesso tempo. 
I Sassi rappresentano l'esempio più significativo di nucleo urbano scavato nella roccia, testimonianza de “l'arte del vivere in grotta" dal Paleolitico ai giorni nostri. Se oggi ci sono alberghi, ristorantini, abitazioni di lusso è importante ricordare ai nostri bambini come si viveva in quei luoghi fino a sessant’anni fa.
Casa Grotto di vico Solitario è un’autentica casa grotta, ancora arredata come negli anni Quaranta, con il letamaio in fondo alla casa per riscaldare l’ambiente, la cucina quale centro della casa, le culle costituite da tiretti di una cassettiera, i polli, i conigli, le galline! Difficile però pensare e concentrarsi solo sulle scarse condizioni igieniche e la povertà degli abitanti; ciò che invece si percepisce maggiormente è l’idea che in quegli luoghi angusti abbiano vissuto famiglie felici, unite, semplici. Si respira l'amore per i figli, la cura dei mariti.
Il Museo laboratorio della Civiltà Contadina è invece una riproduzione in scala reale di una casa tipo all’interno dei Sassi dove, oltre ad essere tenuti in vita gli aspetti della quotidianità relativi al cucinare, al dormire, al mangiare, i bambini visitatori possono conoscere e toccare i giochi (pochi!) dei bimbi di Matera dell’epoca, possono conoscere i mestieri e vedere gli attrezzi che venivano usati. 
Visitare questi luoghi insegnerà ai ragazzi il valore dell’apprezzare ciò che si ha, ricorderà loro, e anche a noi, che lo spreco e lo sfruttamento delle risorse non fanno che impoverire noi stessi rendendoci superficiali ed irrispettosi.
Per proseguire il nostro viaggio nella tradizione lucana, dobbiamo ora sportarci di una settantina di chilometri da Matera e raggiungere Valsinni per immergerci nello splendido ed ancora poco conosciuto “parco letterario” dedicato ad Isabella Morra, poetessa del luogo portata alla conoscenza dei più da Benedetto Croce che dedicò uno scritto alla forza espressiva e stilistica delle sue liriche. Il percorso dei visitatori si snoda attraverso i luoghi citati nei versi della poetessa guidati da un cantastorie e da un menestrello che narrano la storia dell’amore contrastato di Isabella per un poeta e feudatario spagnolo. Ad Aliano possiamo visitare un altro parco letterario, quello dedicato a Carlo Levi” in cui, mediante allestimenti scenografici e attori in costume, potremo compiere un  “viaggio sentimentale” incontrando i personaggi che il Levi tratteggia nei suoi scritti, percorrendo le stesse strade godendo dei paesaggi che Levi descrive con meraviglia mentre un cantastorie interpreta passi dell’opera “Cristo si è fermato a Eboli”. Sulla scia delle evocazioni letterarie del romanzo si muovono oggi gli itinerari di questo Parco letterario italiano, che porta non solo alla scoperta dei luoghi del libro ma anche delle tradizioni contadine e della cultura della Basilicata.
Chissà se dopo questo viaggio a ritroso nel tempo i vostri bambini  si accontenteranno dei tre mandarini e delle quattro noci che la Befana porterà loro in dono!

 

Per saperne di più:
www.aptbasilicata.it
Ringrazio l’amica Roberta Algeri di Matera per i preziosi suggerimenti.

 

Page 7 of 7

Eductour stampa turistica

eductours

Related articles

Redazione Agorà Turismo

Agorà Turismo - on line magazine 
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Bergamo – I
N° 02 del 01 febbraio 1990

Direttore responsabile:
Giuseppe Venuti

Direttore editoriale:
Monica Piana

Privacy Policy

In redazione
Giovanna Fidone, Avvocato Maria Carmina Gallucci, Caterina Emma Colacello, Romina Liuzza, Laura Cavalieri Manasse, Laura Landi,  Silvana Carminati, Rossella Barbetti.

Editore:
FOCOPI, associazione culturale dal 1994,
Iscr. Registro ex L.R. 28/96 Regione Lombardia F.2 n.7 Sez.B Cultura

C.F.: 95083990168

Scarica la nostra applicazione:

GOOGLE PLAY APP STORE



We use cookies to improve our website and your experience when using it. Cookies used for the essential operation of the site have already been set. To find out more about the cookies we use and how to delete them, see our privacy policy.

I accept cookies from this site.

EU Cookie Directive Module Information