La rivista

Livigno: paradiso della neve per grandi e piccini

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Dal 24 al 31 gennaio e dal 21 al 28 marzo ci sono le Family Week –  Kids Go Free, settimane dedicate alle famiglie con bambini under 12. Molti i vantaggi, dagli sconti sul soggiorno a quelli sullo skipass e sulla scuola di sci.

Livigno pensa sempre di più alle famiglie e ai bambini con servizi e proposte che permettono di avere dei vantaggi economici concreti. Nasce da questi presupposti un’iniziativa cucita su misura per le famiglie con bambini di età inferiore ai 12 anni: “Family Week – Kids Go Free” dal 24 al 31 gennaio 2015, dal 21 al 28 marzo 2015.
Family Week – Kids Go Free prevede la gratuità completa per i bambini fino a 12 anni di età accompagnati da due adulti paganti e lo sconto del 50% per ogni altro bambino sotto ai 12 anni di età, e riguarda il pernottamento negli hotel e negli appartamenti (del 15% se il soggiorno è in appartamento) che aderiscono all’iniziativa, il noleggio dell’attrezzatura, lo skipass e la scuola di sci. Facciamo un esempio pratico: in una famiglia composta da due adulti e da due bambini di età inferiore ai 12 anni, il soggiorno, lo skipass, la scuola di sci, l’ingesso ad Aquagranda Livigno Sport Fitness Centre (con una piscina dedicata ai più piccoli e una di 25 metri per gli adulti) e il noleggio saranno gratuiti per il figlio minore, scontati del 50% per il secondo figlio (del 15% se il soggiorno è in appartamento) e a prezzo pieno per i due adulti.
Inoltre Aquagranda Livigno Sport Fitness Centre propone attività di animazione e acquaticità con istruttori qualificati per genitori e bambini tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 11.00 e dalle ore 16.30 alle ore 17.30 (nessun costo aggiuntivo sul ticket di ingresso).

Per saperne di più:
www.livigno.eu

 

A Fano il Carnevale più goloso del mondo!

 

 

Bello da vedere, dolce da gustare: è a Fano il Carnevale più antico e più goloso del mondo!
Il più grande appuntamento con l'allegria e il divertimento a misura di famiglia è nelle Marche: tre domeniche da non perdere, l'1, l'8 e il 15 febbraio, per assistere a un'esplosione di colori, musica, arte, spettacolo e fantasia.
Dedicato ai bambini, indiscussi protagonisti insieme ai loro nonni, l'evento è famoso per il "getto", il tradizionale lancio di dolciumi (simbolo di buon auspicio) che letteralmente piovono dall'alto degli spettacolari carri allegorici e dalle mascherate in parata lungo i viali del centro storico. Una vera e propria tempesta (quasi 200 quintali!) di caramelle, torroni, cioccolatini e altre leccornie, pronte a diventare il goloso bottino del pubblico.
Ma quel che rende unico il Carnevale di Fano è anche il suo primato storico: è infatti il più antico del mondo, con una tradizione di oltre 600 anni! Il primo caso documentato risale al 1347, in occasione della pace fra due famiglie rivali della città.
Così, ancora oggi, i caratteri originali della festa sono rimasti intatti e appartengono alla memoria popolare: oltre al lancio dei dolci, anche il rogo del Pupo, detto Vulon, un fantoccio di cartapesta che nel giorno di martedì grasso viene bruciato in piazza, per portar via con sé l'inverno o, come un tempo era credenza, le colpe degli abitanti. E ancora, la tipica Musica Arabita ("arrabbiata"), stravagante banda folkloristica che accompagna le sfilate suonando gli strumenti più bizzarri e strampalati: campanacci, barattoli di latta, caffettiere, brocche, ombrelli, bottiglie e quant'altro. Nata nel 1923 era il divertimento del popolo fanese che, facendo il verso ai salotti aristocratici, si inventò la propria musica con oggetti poveri e di recupero.
Da non perdere anche le sfilate collaterali della mattina: quella del 1° febbraio, dedicata ai nonni, e a seguire l'8 e il 15 con i mini-carri dei bambini e un'animazione tutta speciale.
Il pomeriggio è poi la volta dei grandi carri allegorici, pronti a suscitare nel pubblico il sorriso e la meraviglia, grazie all'arte della satira e dell'umorismo. Non per nulla la loro creazione impegna per mesi i maestri carristi, veri e propri artisti della cartapesta: i lavori partono già in autunno, con la selezione dei bozzetti più belli da parte dell'Ente Carnevalesca (un'istituzione qua a Fano dal 1870).
Uno dietro l'altro, queste mastodontiche caricature sfilano su e giù lungo il centralissimo viale Gramsci, per concludere la parata con un ultimo giro, detto "della luminaria", quando ormai con il buio i carri si illuminano creando spettacolari giochi di luci e colori.
Antico ma sempre nuovo, il Carnevale di Fano non manca mai di riservare tante altre sorprese, fra colpi di scena e ospiti d'eccezione. Tra questi, è ancora avvolto nel mistero il nuovo Sindaco onorario della festa: chi avrà l'onore di ereditare la fascia tricolore da Silver, il papà di Lupo Alberto? Per scoprire questo e tanto altro, non resta che segnarsi in agenda le date e ovviamente...prepararsi il vestito più originale che ci sia!

Per saperne di più :
Informazioni: 0721.803866

www.carnevaledifano.com

 

 

Terme Catez: ponte dell’Immacolata a misura di bambino

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Si stanno avvicinando le tanto attese festività di Natale e con loro il ponte dell’Immacolata (5 - 8 dicembre 2014), prima vera occasione per concedersi una pausa di relax ed abbandonare la routine quotidiana. Quale meta migliore se non le Terme Catez (SLO), un paradiso del benessere che garantisce soprattutto alle famiglie un soggiorno rilassante e spensierato. Questo grazie alla particolare animazione rivolta per l’occasione ai bambini che saranno coinvolti in speciali laboratori creativi, attività sportive e in divertenti serate con karaoke e mini disco. Nel frattempo i grandi non avranno che l’imbarazzo della scelta per il proprio relax con 2.300 mq di acque termali a loro disposizione, attività acquatiche rivitalizzanti in programma ogni giorno e un ottima cucina da gustare in tutti i momenti della giornata.    

Terme Catez, il più grande polo termale della Slovenia a soli 200 km da Trieste, è da sempre una delle mete preferite dalle famiglie, pubblico al quale la società slovena riserva particolari attenzioni e attrazioni come nel caso del prossimo ponte dell’Immacolata, atteso dal 5 all’8 dicembre 2014.
In occasione della prima vera pausa festiva dopo le ormai lontane vacanze estive, Terme Catez organizza un’opportunità di soggiorno molto interessante per tutte quelle coppie di genitori che vogliono partire con la famiglia al completo senza rinunciare né al divertimento dei più piccini né al proprio relax.
Da venerdì 5 dicembre, infatti, il polo termale sarà caratterizzato da una festosa atmosfera prenatalizia e, grazie alla partecipazione di animatori specializzati, tutti i bambini potranno cimentarsi in singolari attività dedicate alle celebrazioni che precedono il Natale.
Ogni giorno, fino a lunedì 8 dicembre, presso il mini club dell’Hotel Toplice sono in programma i più disparati laboratori creativi, per realizzare stivaletti da lasciare in dono a S. Nicola, la corona dell’Avvento, magliette  natalizie o le palline decorative per l’albero di Natale; a questi si aggiungono attività sportive come lo yoga per bambini, i giochi in acqua termale, il torneo di Memory e serate musicali con il karaoke o la mini disco.
Molte di queste attività possono essere fatte insieme ai genitori ai quali però le Terme Catez riserva anche particolari iniziative per staccare la spina dalla routine e recuperare le energie. Tra queste ricordiamo lezioni di acquagym, acqua stretching nonché latino fitness e aerobica in acqua, tutte proposte da personale specializzato all’interno dei 2.300 mq di acque termali della Riviera Termale Invernale. E dopo delle rigeneranti giornate immersi nelle benefiche acque termali, le Terme invitano tutti gli ospiti a partecipare alle originali serate “Dinnertaitment” che uniscono ottima gastronomia con animazione sempre in tema.

Per saperne di più:

www.terme-catez.si

 

A Greccio (Rieti) rivive il presepe vivente di Francesco d'Assisi - di B.L.

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Ph. credits:presepedigreccio.it

Una manifestazione unica al mondo dove ogni anno arrivano migliaia di turisti, un evento ripreso da decine di emittenti televisive internazionali e meta dal forte sapore simbolico.
Siamo a Greccio, piccolo borgo medievale incastonato su un bastione roccioso dal quale si gode una splendida vista panoramica sulla valle Santa Reatina, dove nel lontano 1223, dopo un viaggio in Palestina, San Francesco d'Assisi scelse, grazie anche alla somiglianza coi luoghi che aveva visto in Terra Santa, per inscenare il primo presepe vivente della storia. Dal 1972, ogni anno questa suggestiva e commovente Natività prende vita nella Rievocazione Storica di Greccio che vede attori in costumi medievali immergersi nell’atmosfera di quello che doveva essere e rappresentare a quel tempo il Presepe. Per meglio comprenderne il significato, si riporta la descrizione della scena da parte di Tommaso da Celano, cronista della vita di San Francesco:
«Si dispone la greppia, si porta il fieno, sono menati il bue e l'asino. Si onora ivi la semplicità, si esalta la povertà, si loda l'umiltà e Greccio si trasforma quasi in una nuova Betlemme»
Dalla realizzazione del primo presepio, la cittadina di Greccio costituisce senza dubbio un patrimonio della fede e della cultura di tutto il mondo, custodendo la primogenitura di un simbolo dell'aspirazione degli uomini alla fratellanza e alla pace, all’esaltazione della semplicità e alla necessità della preghiera.
La Rappresentazione si svolge all'aperto in un anfiteatro costruito nel piazzale antistante il Santuario francescano, a circa un chilometro dal centro storico. L’imponente edificio racchiude il nucleo primitivo in cui dimorò San Francesco: il Refettorio, dove si trovano ancora un piccolo lavatoio, una parte del primitivo pavimento e un caminetto, le cellette in cui dormivano i frati e, al termine di un lungo corridoio si arriva in quella in cui, sulla nuda roccia, dormiva il Santo. Il cuore del luogo sacro è però la grotta in cui fu realizzato il presepe e dove è stata eretta una cappella il cui piccolo altare sorge proprio   sul masso che servì da mangiatoia.
La Rievocazione Storica è organizzata in sei quadri viventi che ripercorrono la storia della vita di San Francesco a Greccio e la genesi del presepe, dal primo incontro con la gente del posto alla Regola Bollata “Solet Annuere” con la quale Papa Onorio III riconosce l’ordine dei frati e autorizza il Santo a realizzare un presepe a Greccio in una grotta del tutto simile a quella di Betlemme.
Una spettacolare scenografia, un ottimo gioco di luci, la devozione degli interpreti, unitamente alla bellezza ed alla natura del luogo, rendono questa manifestazione, oltre che unica, anche molto suggestiva.
Oltre alla Rievocazione, che viene rappresentata in otto date dal 24 dicembre 2014 al 6 gennaio, non mancano altre affascinanti attrattive come il sentiero degli artisti, vero e proprio museo a cielo aperto con ben 24 affreschi dislocati sui muri esterni delle abitazioni del centro storico, ed il Mercatino di Natale nelle classiche casette di legno dove acquistare prodotti d’artigianato locale, dell'oggettistica per il presepio e decorazioni natalizie, senza tralasciare le specialità gastronomiche locali.

Per saperne di più:
www.presepedigreccio.it

 

Atri: cultura e prelibatezze per tutta la famiglia - di Laura Landi

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ph: @Comune di Atri - comune.atri.te.gov.it


Se si parla di Abruzzo ciò che viene in mente sono le fantastiche montagne del Gran Sasso, il bel centro turistico e commerciale di Pescara, L’Aquila, capoluogo di regione di recente ricordato soprattutto per il devasto arrecato dal terremoto nel 2009 e le tranquille cittadine sul mar Adriatico, molte delle quali, come Pineto, in provincia di Teramo, ideali per famiglie e bimbi piccoli proprio per l’ombreggiata pineta (da qui il nome di Pineto) che si sviluppa alle spalle della spiaggia e che permette di godere del panorama marino anche nelle ore più soleggiate senza soffrire troppo il caldo.
Sempre in provincia di Teramo una cittadina che merita di essere visitata è Atri.
Situata in posizione collinare, Atri è immersa nel verde ed oltre a dei panorami suggestivi, offre al visitatore una storia antichissima (la cittadina risale al V – VII secolo a.C.) che si ripercorre e ritrova per le strade del centro e nei monumenti del nucleo storico.
In Piazza Duomo si erge la Cattedrale di Santa Maria Assunta risalente al 1285 che presenta al suo interno un ciclo di affreschi dell’artista abruzzese quattrocentesco Andrea Delitio, con il museo annesso colmo di preziose reliquie. Nella stessa piazza, ecco Palazzo Mambelli e, più a sud, il Palazzo vescovile ed il Seminario appartenenti al tardo Cinquecento. Il vicino Teatro Comunale risale invece al 1800.
La sede del Comune è il Palazzo ducale degli Acquaviva, Duchi di Atri, edificato nel Trecento e rimaneggiato nel Settecento. Bellissimo il cortile rinascimentale costituito da un loggiato con iscrizioni e resti dell’epoca romana.
Dopo aver visitato il centro storico ed essersi immersi nell’atmosfera prima medievale, poi rinascimentale, è doveroso fare una sosta in una delle numerose terrazze che percorrono il perimetro della cittadina e che offrono vedute splendide sulle colline che corrono tutte intorno.
Anche le colline sono caratterizzate da una loro peculiarità: i Calanchi, delle “sculture naturali” nate dalla millenaria erosione del terreno argilloso.
Ad Atri non manca proprio nulla: arte, storia, natura e un’interessante tradizione culinaria.
Una prima visita alla cittadina porta subito a notare i numerosissimi negozi di liquirizia che si snodano lungo le strade del centro. Caramelle di tutti i tipi (dalle tipiche “rotelle” agli “spaghetti”, dal “bucatone” al “fusillo” ecc), radici, confetti, pezzi grezzi, fino al liquore di liquirizia, ovviamente consigliato dai 18 anni in su.
Se viaggiate con bambini siete avvisati: le vetrine sono veramente invitanti e sicuramente dovrete cedere alla loro richiesta di comprare un po’ di liquirizia come gustoso souvenir.
Ma Atri è anche rinomata per un altro dolce tipico: il Pan Ducale. Si tratta di una torta molto semplice e allo stesso tempo molto gustosa, fatta con uova, farina, mandorle e cioccolato. La ricetta originale  risale al 1300 e il nome di questo dolce tipico era al tempo “pizza alle mandorle” che divenne nel 1352 “Pan Ducale” in onore dei Duchi di Acquaviva che apprezzarono talmente tanto il dolce, da volerlo tutti i giorni sulle loro tavole.
Per chi ai dolci preferisce invece il salato, nelle botteghe atriane non manca il Pecorino tipico della città, ottenuto con latte di pecora e caglio di agnello, a pasta compatta e dal colore giallino. Famosa anche la versione sott’olio che rende il pecorino più tenero e piccante.
In abbinamento a questo buonissimo formaggio, si consigliano gli arrosticini di pecora o di agnello, piatto tipico dell’intero Abruzzo e apprezzato ormai in tutta Italia. Gli arrosticini sono deliziosi spiedini di carne arrostiti alla brace: una delizia per i grandi ma anche per i più piccoli visto l’apporto minimo di grasso che presentano e i piccoli pezzi di carne che li costituiscono.
Per non far mancare proprio nulla a  questo banchetto oppure per portarsi a casa un buon ricordo, la famiglia in viaggio in questo angolo verde d’Abruzzo può apprezzare dell’ottimo vino Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane Docg o, in alternativa, il delizioso olio extravergine d’oliva Pretuziano DOP sempre delle Colline Teramane.

 

Per saperne di più:
Per conoscere meglio l’intera provincia di Teramo, con i suoi borghi ricchi di arte, storia, enogastronomia e folklore visitate il sito: http://turismo.provincia.teramo.it

 

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