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Mosca: la grandezza di una Capitale

27 Mosca

27 Mosca

Testo e foto di Patrizia Simeone

Fare la conoscenza della città di Mosca e di alcuni gioielli dell’Anello d’Oro è stata un’esperienza davvero particolare, soprattutto per l’impatto con un mondo tanto diverso dal nostro e che ha riempito di sorprese e di fascino i momenti e le giornate trascorse in quei luoghi. Ovviamente parliamo di una città che è stata in grado di darsi un nuovo volto dopo un lunghissimo periodo di imperialismo zarista e soprattutto dopo decenni di austero regime sovietico che dal punto di vista architettonico ha lasciato in eredità colossali casermoni di cemento improntati al principio di estremo rigore. In ogni caso, al di là di tutti i luoghi comuni riguardanti la “freddezza” ed il grigiore del luogo, ciò che abbiamo potuto cogliere approfondendo la conoscenza di questa metropoli è che in realtà Mosca è una città particolarmente vivace e decisamente dinamica, in cui le strade ed i locali sono costantemente affollati, le metropolitane traboccano di migliaia di persone a tutte le ore del giorno e della notte e le vie principali del centro sono un susseguirsi di negozi nelle cui vetrine campeggiamo capi di abbigliamento, accessori e prodotti griffati o molto esclusivi.
Per ciò ha riguardato la nostra esperienza, sembrerà un po’ svilente, ma l’aspetto un po’ problematico è stato l’impatto con l’alfabeto cirillico soprattutto nelle occasioni in cui era assolutamente necessario comprendere il significato delle parole e la loro fonetica. Ad esempio, per gli spostamenti abbiamo optato per l’uso della metropolitana – in considerazione della sua efficienza, velocità e ramificazione sul territorio – ma il problema era che i nomi delle stazioni sono scritti soltanto in cirillico – senza traduzione in nessuna altra lingua – ed anche gli annunci vocali fatti all’interno dei vagoni relativi alla fermata successiva risultavano incomprensibili. E’ stato un po’ buffo, ma per cavarcela abbiamo imparato a memorizzare la forma delle prime due o tre lettere dei nomi delle fermate che ci interessavano e con la piantina alla mano tenevamo il conto di quelle che mancavano alla nostra meta e con tale sistema il nostro spirito di viaggiatori indipendenti non ne è uscito mortificato. Una visita della metropolitana di Mosca, peraltro, è una cosa davvero irrinunciabile trattandosi di una delle più belle al mondo e nella quale in moltissime delle stazioni, è possibile ammirare dei veri e propri gioielli: dipinti, affreschi, lampadari, cristalli, marmi, statue, gruppi bronzei che sono delle vere opere d’arte e che rendono gli ambienti simili agli interni di meravigliosi palazzi.

 67 Mosca Mosca notturna
La nostra visita è cominciata in un modo un po’ scontato essendo partiti dalla Piazza Rossa ma la scelta è stata motivata proprio dal desiderio di prendere immediatamente contatto con il luogo simbolo della città – o forse dell’intera Russia – ed abbiamo voluto fare la conoscenza e respirare l’aria del cuore pulsante della vita sociale e politica moscovita. E’ bene subito sapere che la piazza ha tale nome da molti secoli, il cui significato deriva dall’antica parola russa “kransy” cioè “bello” e quindi non ha nulla a che vedere con le vicende politiche rivoluzionarie del secolo passato. Appena vi abbiamo messo piede siamo rimasti stupefatti dall’incredibile fascino che emana  e dalla straordinarietà e maestosità degli edifici che vi si affacciano. Da questo amplissimo slargo di forma rettangolare e dal pavimento acciottolato, con il fiato sospeso per la meraviglia, abbiamo avuto di fronte a noi la splendida Cattedrale di San Basilio, da un lato le possenti mura del Cremlino davanti alle quali si erge il mausoleo di Lenin e sul lato opposto il lungo e storico edificio dei grandi ed eleganti magazzini Gum. La bellezza ed il fascino del luogo è tale che, insieme al Cremlino è stata meritoriamente inserita dall’UNESCO nella lista mondiale del patrimonio dell’Umanità. La maestosa Cattedrale di San Basilio, realizzata nel XVI secolo e composta da nove chiese fra loro collegate, dà un vero colpo di colore al panorama della piazza con il suo stile architettonico composto da bellissime cupole a pigna o a cipolla e con una profusione di fregi ornamentali e di tonalità di colori che la rendono un vero gioiello e senz’altro l’immagine simbolo dell’arte russa. Di notte, inoltre, l’imponenza della struttura acquista una maggiore straordinarietà grazie ad un sapiente sistema di illuminazione che la colloca in uno strabiliante contesto scenografico.

La visita del Cremlino, luogo simbolo della potenza sovietica, ha aggiunto un ulteriore tassello alla conoscenza di questo mondo straordinario che per decenni è rimasto ammantato da un pesante alone di mistero e di segreti. Con il termine Cremlino, che in lingua russa significa ‘cittadella fortificata’, si fa riferimento  al complesso architettonico cintato da mura e da torri di pietra ricoperte di mattoni rossi, all’interno del quale si trovano una varietà di edifici, monumenti, basiliche, piazze e giardini curatissimi. Appena entrati abbiamo compreso di trovarci in un luogo eccezionale e di grandissimo interesse storico e artistico; sulla piazza delle Cattedrali abbiamo potuto godere con un solo colpo d’occhio della bellezza ed imponenza di splendide cattedrali – dei Dodici Apostoli, dell’Arcangelo Michele, dell’Assunzione, della Dormizione, nella quale ebbero luogo le cerimonie di incoronazione degli zar russi – sormontate da una quantità di cupole e cupolette di una lucentezza sfolgorante. L’intero contesto è molto bello e la visita dell’Armeria di Stato ci ha dato la misura della grandezza e della potenza dei sovrani russi in quanto oltre agli oggetti preziosi strettamente legati alla storia della Russia, vi sono esposti i tesori appartenuti a zar e zarine; siamo rimasti quasi inebetiti dalla straordinaria ricchezza dei lussuosissimi abiti di rappresentanza delle zarine, delle insegne regali quali le corone e dallo scintillio dei gioielli, gemme preziose e dei diamanti tutti di inestimabile valore.

 174 Sergijew Posad 39 Mosca

Le nostre visite sono continuate alla volta del Kitaj Gorod, il quartiere più antico della città a ridosso della Piazza Rossa nelle cui strette vie si concentrava l’attività commerciale e bancaria di Mosca; alla Galleria Tret’jakov, che ospita  opere superbe e la migliore collezione al mondo di icone, tra le quali la famosa Vergine di Vladimir, l’icona più venerata dagli ortodossi e considerata la protettrice della Russia; abbiamo girovagato oziosamente lungo la Ulica Arbat, la strada più famosa di Mosca area pedonale molto vivace e piuttosto anticonformista; abbiamo visitato il Monastero delle Vergini, uno dei più antichi e bei complessi monastici in Russia – patrimonio dell’UNESCO dal 2004 – luogo in cui venivano accolte, non sempre per loro volontà, le vedove, le figlie di alcuni zar oppure le stesse zarine quando non risultavano più gradite nei loro ruoli di potere.
Un’altra esperienza un po’ impattante con il cirillico l’abbiamo avuta quanto abbiamo programmato la visita in treno di una delle cittadine dell’Anello d’Oro, Sergiev Posad, distante una settantina di chilometri dalla captale. La prima seppur banale difficoltà è stata quella di individuare quale delle nove stazioni presenti in città fosse quella che interessava noi, la seconda è stata quella relativa all’acquisto dei biglietti. Dopodiché ci siamo ritrovati di fronte ad un tabellone degli orari tutto scritto in cirillico; l’unica cosa che capivamo era che il nostro treno partiva alle 9.07, tutto il resto era incomprensibile. Una volta saliti in treno abbiamo tenuto il conto del tempo di viaggio indicatoci e, ringraziando il fatto che le ferrovie russe siano efficienti, all’ora prevista siamo giunti alla stazione meta della nostra visita. Una volta scesi dal treno l’ansia del viaggio è stata immediatamente ricompensata dallo spettacolo che ci si è parato di fronte: all’orizzonte, in un cielo azzurro-grigio perlaceo si stagliava una selva di torri e campanili sormontati da guglie e cupole a cipolla dorate o di un meraviglioso color blu cielo adornato da stelline anch’esse dorate. Era il Monastero della Trinità di San Sergio, un monastero ortodosso tra i più attivi e meta di pellegrinaggio da tutta la Russia, costituito da un complesso di edifici racchiusi  da splendide mura di cinta ed iscritto nel 1993 nella lista del Patrimonio mondale dell’umanità dall’UNESCO. Un luogo intriso di misticismo e religiosità nel quale intorno ai luoghi di culto si aggiravano preti dalle lunghi barbe ed un brulichio di fedeli in cerca di angoli per il raccoglimento e la preghiera, per accendere ceri, prelevare l’acqua nella Cappella della fonte miracolosa oppure sfilare in raccoglimento dinanzi all’urna nella quale sono conservate le reliquie di San Sergio, posta nella chiesa più importante del complesso, la Cattedrale della Trinità. Il rientro in città è risultato meno complicato e la giornata si è conclusa con un’eccellente cena in un bellissimo locale, con pareti a vetrate sull’Orto botanico della città, specializzato in cucina georgiana.
Tutto questo e moltissimi altri luoghi ed angoli più o meno noti della città e dei suoi dintorni ci hanno permesso di apprezzare e approfondire la conoscenza di questa meravigliosa Capitale che ogni giorno ci ha offerto l’occasione di stupirci e di godere delle sue stupende ricchezze e della sua grandiosità. 

Per saperne di più:

Prima di partire è necessario richiedere il visto ad una delle ambasciate russe presenti in Italia oppure presso un’agenzia di viaggio. Per tutte le informazioni consultare il sito dell’Ambasciata delle Federazione Russa in Italia: http://www.ambrussia.com

Per informazioni più generali visitare il sito: http://www.russia-turismo.com

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