In viaggio con mamma e papà!

Il grande Presepe nei Sassi di Matera di Elisabetta Longhi

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Manca ancora più di un mese al Natale e già si cominciano a vedere le prime timide vetrine addobbate, le prime lucine, i primi dolci tipici che fanno capolino nelle pasticcerie. Tra un mese sarà tutto diverso: ovunque luci a intermittenza, stroboscopiche, psichedeliche! Babbi Natale in ogni dove, sulle finestre, sulle barriere dei terrazzi, sulle tonnellate di scatole di giochi nei supermercati…nelle auto di genitori irritati dalle code, nevrotici e di bimbi sovreccitati dai troppi stimoli visivi e acustici, in attesa dell’ultima versione della Play Station! 
Se leggendo queste righe vi è già venuta l’orticaria…allora seguitemi in questo viaggio alla ricerca del Natale di un tempo, quello della dolcezza, della sorpresa delle piccole cose, della famiglia … andiamo in Basilicata!  
Iniziamo con Matera per rivivere l’atmosfera del presepe vivente, tradizione tutta italiana (il primo fu allestito a Greggio da Francesco d’Assisi) che purtroppo sta lentamente scomparendo dagli usi e costumi del Natale. Il suggestivo scenario dei rioni dei celeberrimi Sassi, patrimonio dell’Umanità, ospiterà dal 27 al 29 dicembre 2013 la quarta edizione di questo affascinante evento dal titolo “Matera, la Galilea di 2000 anni fa” che evoca la somiglianza degli antichi rioni rocciosi della città con i paesaggi palestinesi, già ripetutamente scelti in passato da famosi registi internazionali come location naturale per rappresentazioni bibliche. Mel Gibson, regista del celebre e controverso “The passion of the Christ”  descrive i Sassi di Matera, dopo aver ultimato le riprese del film con queste parole: “Alcune parti della città sono antiche di 2000 anni, e l’architettura, i blocchi di pietra, le zone circostanti e il terreno roccioso aggiungevano una prospettiva ed uno sfondo che noi abbiamo usato per creare i nostri imponenti set di Gerusalemme (…) la prima volta che l’ho vista, ho perso la testa, perché era semplicemente perfetta.” (Mel Gibson, New York Daily News). Altri importanti registi del calibro di Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Tornatore, Francesco Rosi e John Moore hanno scelto questo magnifico scenario per i loro film.
Insieme ai vostri bambini rimarrete letteralmente a bocca aperta immergendovi nel più grande presepe a cielo aperto al mondo: percorrendo le stradine, le scalette e i vicinati di questa grande scultura scolpita nella roccia calcarea alla presenza di quasi mille figuranti, avrete l’impressione di essere sospesi nel tempo e nello spazio, in un’atmosfera magica e realistica allo stesso tempo. 
I Sassi rappresentano l’esempio più significativo di nucleo urbano scavato nella roccia, testimonianza de “l’arte del vivere in grotta” dal Paleolitico ai giorni nostri. Se oggi ci sono alberghi, ristorantini, abitazioni di lusso è importante ricordare ai nostri bambini come si viveva in quei luoghi fino a sessant’anni fa.
Casa Grotto di vico Solitario è un’autentica casa grotta, ancora arredata come negli anni Quaranta, con il letamaio in fondo alla casa per riscaldare l’ambiente, la cucina quale centro della casa, le culle costituite da tiretti di una cassettiera, i polli, i conigli, le galline! Difficile però pensare e concentrarsi solo sulle scarse condizioni igieniche e la povertà degli abitanti; ciò che invece si percepisce maggiormente è l’idea che in quegli luoghi angusti abbiano vissuto famiglie felici, unite, semplici. Si respira l’amore per i figli, la cura dei mariti.
Il Museo laboratorio della Civiltà Contadina è invece una riproduzione in scala reale di una casa tipo all’interno dei Sassi dove, oltre ad essere tenuti in vita gli aspetti della quotidianità relativi al cucinare, al dormire, al mangiare, i bambini visitatori possono conoscere e toccare i giochi (pochi!) dei bimbi di Matera dell’epoca, possono conoscere i mestieri e vedere gli attrezzi che venivano usati. 
Visitare questi luoghi insegnerà ai ragazzi il valore dell’apprezzare ciò che si ha, ricorderà loro, e anche a noi, che lo spreco e lo sfruttamento delle risorse non fanno che impoverire noi stessi rendendoci superficiali ed irrispettosi.
Per proseguire il nostro viaggio nella tradizione lucana, dobbiamo ora sportarci di una settantina di chilometri da Matera e raggiungere Valsinni per immergerci nello splendido ed ancora poco conosciuto “parco letterario” dedicato ad Isabella Morra, poetessa del luogo portata alla conoscenza dei più da Benedetto Croce che dedicò uno scritto alla forza espressiva e stilistica delle sue liriche. Il percorso dei visitatori si snoda attraverso i luoghi citati nei versi della poetessa guidati da un cantastorie e da un menestrello che narrano la storia dell’amore contrastato di Isabella per un poeta e feudatario spagnolo. Ad Aliano possiamo visitare un altro parco letterario, quello dedicato a Carlo Levi” in cui, mediante allestimenti scenografici e attori in costume, potremo compiere un  “viaggio sentimentale” incontrando i personaggi che il Levi tratteggia nei suoi scritti, percorrendo le stesse strade godendo dei paesaggi che Levi descrive con meraviglia mentre un cantastorie interpreta passi dell’opera “Cristo si è fermato a Eboli”. Sulla scia delle evocazioni letterarie del romanzo si muovono oggi gli itinerari di questo Parco letterario italiano, che porta non solo alla scoperta dei luoghi del libro ma anche delle tradizioni contadine e della cultura della Basilicata.
Chissà se dopo questo viaggio a ritroso nel tempo i vostri bambini  si accontenteranno dei tre mandarini e delle quattro noci che la Befana porterà loro in dono!

 

Per saperne di più:
www.aptbasilicata.it
Ringrazio l’amica Roberta Algeri di Matera per i preziosi suggerimenti.

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