di B.L.
Ci sono monumenti che per la loro straordinarietà sono in grado di richiamare immediatamente alla mente un luogo o, addirittura, i principi fondanti di una nazione intera celebrandone la storia e la tradizione. L’impressionante ed ardita scultura del Monte Rushmore, con i famosi volti dei quattro presidenti USA scolpiti nella roccia, rientra indubbiamente in questa tipologia. Raramente, infatti, un monumento può essere associato in modo così immediato allo spirito di libertà, agli ideali di uguaglianza e all’anelito di democrazia che da sempre contraddistingue l’intera nazione degli Stati Uniti d’America.
Situato nel South Dakota, nelle alte pianure del Midwest, il Monte Rushmore è posto nel cuore delle splendide Black Hills, un’area dominata da un’incredibile vastità di spazi e da una natura che, per colori, vegetazione e suolo, non ha simili in altre parti del mondo. E’ forse per questa ragione che uno studioso della storia dello stato americano, Doane Robinson, scelse proprio questo luogo per la realizzazione di un monumento imponente allo scopo di promuovere il turismo nel South Dakota. Fu Gutzon Borglum, lo scultore aggiudicatario, allievo di Auguste Rodin, ad avere l’idea di scolpire nel granito un’opera che possedesse un forte significato patriottico, anche in considerazione del fatto che i turisti dell’epoca erano pressoché tutti americani.
A partire dal 1927, Borglum lavorò per tre anni e con 400 operai (tra i quali il capo-scultore italiano, Luigi del Bianco) per plasmare, a colpi di dinamite e martello pneumatico, gli enormi ritratti dei Presidenti che avevano contraddistinto i primi 150 anni della storia americana: George Washington, Thomas Jefferson, Abraham Lincoln e Theodore Roosevelt. Le dimensioni delle quattro sculture sono gigantesche: la testa di Washington, ad esempio, è alta 18 metri, il suo naso è lungo 6, gli occhi misurano 3 metri di larghezza e la bocca è larga 5 metri.
Oggi l’intero complesso monumentale, nella sua imponenza e nella sua accurata scenografia, ispira meraviglia e senso di grandiosità. Partendo dall’ampio parcheggio, si inizia a salire lungo il pendio rettilineo, fiancheggiato dai cippi commemorativi dei 50 Stati americani e da una serie di stanze e costruzioni che ospitano cimeli di storia americana unitamente a testimonianze della storia della costruzione del sito.
Dopo aver percorso nella sua interezza il viale si viene ammessi alla vista del monumento che si staglia imponente e severo sulla sommità della collina di fronte, ben visibile nonostante la distanza, grazie alle notevoli dimensioni, e circondato da una vegetazione lussureggiante che rende ancor più maestoso l’intero complesso.
La città più vicina (a circa 45 minuti d’auto) è Rapid City. Circondata da montagne ricoperte di pini e considerata la “città più patriottica d’America”, deve la sua fondazione allo sviluppo minerario della zona a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, quando vi si riversarono centinaia di minatori e di cercatori d’oro. Si presenta come una piccola realtà ordinata e accogliente che offre al turista un’ampia scelta di sistemazioni alberghiere, luoghi per fare shopping ed esperienze gastronomiche.
Rapid City è il punto di partenza ideale per visitare l’area delle Black Hills, i cui dintorni con le immense praterie sono stati portati a conoscenza dei più grazie al famoso film del 1990 di e con Kevin Costner: “Balla coi lupi”. Viaggiando lungo la Highway 44, si raggiunge il Badlands National Park, celebre per le sue formazioni rocciose e i canyon che ospitano animali selvatici come il coyote, il cervo mulo, l’antilocapra e il bisonte. I visitatori possono esplorare il parco accompagnati da guardie forestali o avventurarsi fuori dalla pista, nella Sage Creek Wilderness Area, sulla quale l’unico percorso è quello tracciato dai bisonti. Dopo il tour nel parco si consiglia una sosta al Wall, il drug-store costruito nel 1931 e perfettamente conservato.
ph: Sara Feldt
Il tour continua verso il Custer State Park, 280 Kmq di panorami spettacolari e numerosissimi animali selvatici. La famosa mandria di bisonti del parco vi pascola liberamente insieme a cervi, alci e cani della prateria. Qui la natura ha dato il meglio di sè e, percorrendo le rive del piccolo lago di Sylvan Lake, si può ammirare la maestosità delle foreste di abeti che fanno da cornice all’intera regione.
A sud del Parco Custer, lungo la Highway 87, si trova il Parco Nazionale Wind Cave che preserva un “paese delle meraviglie sotterraneo”, lungo più di 100 miglia, denominato “Jewel Cave” e che è riconosciuta come una tra le grotte più estese del mondo. Vi si possono scoprire cunicoli inesplorati plasmati dal vento e formazioni di calcare talmente perfette da sembrare l’opera della mano di un artista.
A breve distanza si trova il Crazy Horse Memorial, tuttora in costruzione, volto a celebrare le minoranze dei nativi d’America attraverso un scultura che raffigura uno dei più celebri capi tribù del passato: il Capo Cavallo Pazzo. Alla fine il complesso risulterà ancora più gigantesco di Mount Rushmore. In fondo basta percorrere le stradine secondarie degli Stati del sud per rendersi conto che in molte zone d’America la Guerra di Secessione non è ancora finita.
Per saperne di più:
http://www.nps.gov National Park Service – U.S. Department of the Interior