In viaggio con mamma e papà!

Genova: bambini al mare, anche d’inverno! – di Elisabetta Longhi

Genova - Porto Antico William Domenichini

Genova - Porto Antico William Domenichini

ph:William Domenichini

Eh si! Genova è una città di mare vivace tutto l’anno e che non lascia spazio alla noia ed alla malinconia nemmeno d’inverno, in particolare per i bambini. Per un sito come il nostro, proporre una visita  all’Acquario di Genova sembra scontato perché molti dei vostri bambini avranno già avuto modo di visitarlo, magari con la scuola… Il sito ufficiale www.acquariodigenova.it ne ‎offre una descrizione più che esaustiva. Forse però non tutti sanno che nei pressi dell’Acquario c’è un museo, la Città dei Bambini e dei Ragazzi, che è un inno all’infanzia, alla creatività e all’apprendimento attraverso il gioco. Un vero e proprio Paese dei Balocchi in chiave moderna: 3.000 mq interamente dedicati a gioco, scienza e tecnologia in cui regna la filosofia del “toccare, provare, sbagliare” nella convinzione che l’esperienza diretta sia il miglior metodo per costruire un proprio bagaglio di conoscenze.
Ovviamente anche gli adulti possono toccare anzi, devono provare, sbagliare insieme ai più piccoli riscoprendo che sbagliare non è “male” ma una tappa da riscoprire nel percorso dell’apprendimento nella convinzione che sia più costruttivo aiutarli a trovare da soli le risposte piuttosto che sottolineare negativamente i loro errori.
Creata su modello della Cité des Sciences et de l’Industrie di Parigi, l’ intera struttura è stata pensata rispettando le caratteristiche dei piccoli ospiti che sono i protagonisti della visita. Gli aspetti legati alla sicurezza sono stati studiati per ridurre al minimo i rischi che si corrono utilizzando gli elementi espositivi o muovendosi nella struttura. L’illuminazione, il tipo, la forma ed il colore degli arredi, sono stati studiati per dare una sensazione di tranquillità e di “agio” ai visitatori.
Il museo è diviso in tre aree corrispondenti a 3 specifiche fasce di età:
Spazio 2/3 anni, con un percorso che si snoda all’interno di un bosco, con tane, grotte, casette e passaggi segreti…
Spazio 3/5, il cui tragitto inizia con la riproduzione di un cantiere edile, attrezzato di tutto punto: mattoncini in gomma a grandezza naturale, una gru perfettamente funzionante, carriole, carrelli, secchi e grossi imbuti. Una grande struttura in ferro funge da scheletro per costruire una vera casa, riempendone gli spazi vuoti con i mattoni: basta indossare il caschetto giallo da muratore, un po’ di spirito di squadra… et voilà, il gioco è fatto! Non per niente questa sezione si chiama “Io e gli Altri“. Sempre nella stessa sala, c’è la sezione “Mani in Acqua”, dove i bimbi imparano come funziona il flusso d’acqua e come possono controllarlo. Niente paura, mamme! Il museo mette a disposizione grembiulini impermeabili, cosi non ci si bagna. Poi la sezione “Il mondo intorno a me“ dove si impara attraverso tutti e cinque i sensi. Specchi concavi e convessi per scoprire, tra sorpresa e divertimento, come siamo e come possiamo cambiare aspetto; monitor touch-screen per disegnare con le dita; una scatola chiusa, in cui inserire le mani, per identificare con il tatto oggetti vari… e ancora… qual è il profumo del pino? E quello della menta? Basta infilare il naso in un tubo di plastica e far lavorare il proprio olfatto… E come non restare affascinati da un grosso marchingegno giallo, che permette ai più impavidi di confrontarsi con il soffio del vento??
Spazio 6/14 è un enorme spazio libero, con innumerevoli postazioni dedicate alla fisica, alla biologia, alla comunicazione, alla tecnologia e all’energia. La prima sezione è quella dedicata al “Vivente”:  c’è il formicaio, dove i bambini possono osservare la vita delle formiche rosse Rufa Rufa, la loro organizzazione sociale e persino il loro cimitero. Sotto il formicaio, c’è una piccola galleria tutta da esplorare, per sperimentare in prima persona com’è la vita sotto terra…Poi, c ‘è lo stagno delle testuggini che, con due distinte vasche, ospita 5 esemplari di due diverse specie: la testuggine palustre di Albenga e quella americana dalle orecchie rosse. Dopo tanta osservazione, un po’ di sano divertimento! Ecco che ci immergiamo anima e corpo nella sezione delle bolle di sapone: piccole, grandi, rotonde, triangolari e persino un’intera parete saponosa! Si passa poi all’area tecnologica, con uno studio TV perfettamente funzionante, in cui i bambini possono diventare, a turno, presentatori, registi e spettatori! C’è una scrivania con tanto di microfono, per presentare l’ultima puntata del TG, due telecamere rosse per riprendere e persino una vera sala di montaggio con pareti insonorizzate. Per un po’ di ginnastica (se ce ne fosse ancora bisogno…), un’enorme parete da arrampicata computerizzata. Dalla montagna al mare…ecco l’interno di un transatlantico, ad imparare tutto, ma proprio tutto, sui nodi marinari, sulle bandiere di segnalazione, sul codice MORSE e sul funzionamento della bussola!
Nel giro di qualche ora, dunque, i vostri ragazzi vorranno diventare, da grandi, muratori, salvatori di formiche, registi, scalatori, marinai, maghi delle bolle di sapone… E se volessero continuare l’avventura scoprendo altre culture del mondo?
Ecco a disposizione un bellissimo castello!  Straordinario punto panoramico sulla città, Castello D’Albertis è stato costruito su fortificazioni cinquecentesche dal Capitano Enrico Alberto D’Albertis il quale, viaggiando per mare e per terra tra ‘800 e ‘900, ha racchiuso nella sua dimora il suo mondo in una cornice romantica a cavallo tra “camere delle meraviglie” e trofei coloniali.
Il museo contiene alcune sezioni interessanti anche per i bambini e, soprattutto, all’interno è davvero splendido. I ragazzi rimarranno davvero sorpresi e affascinati dai coloratissimi interni, dalle armature, dalle armi di caccia delle popolazioni africane, insomma, da tutto ciò che di esotico il museo contiene. Il percorso si snoda attraverso il Salotto Turco, la Sala Colombiana, la Sala Gotica e la Cabina Nautica, alle civiltà precolombiane di Centro e Sudamerica, agli Indiani delle Pianure Nordamericane, agli Hopi dell’Arizona, alle culture dell’Oceania, il tutto svelato attraverso il dialogo: più voci e più prospettive per raccontare le storie dietro agli oggetti e ascoltare altri mondi.
Possiamo raggiungere il castello in ascensore. La partenza è dietro la Farmacia di Piazza Acquaverde (Principe). L’idea dell’ascensore è suggestiva perché consiste, in un primo tratto, in una specie di trenino che procede in orizzontale per circa 300 metri, per poi trasformarsi in un vero e proprio ascensore che regala una vista mozzafiato. Ideale per bambini dai 5 anni in su.
Per recuperare energie dopo tanti stimoli, la suggestiva “Passeggiata Anita Garibaldi”, un percorso, ritagliato fra la ferrovia e il mare, di circa due chilometri e che collega il porticciolo di Nervi a Capolungo.  Ricavata sulla scogliera, regala visioni inedite e suggestive di Genova e del Golfo Paradiso fino al promontorio di Portofino. Alla passeggiata si accede da viale delle Palme, simbolo della Belle Epoque, quando nella città vivace svernavano gentlemen inglesi e nobili russi.
Non potrete più dire che al mare, d’inverno, “non viene mai nessuno a trascinarvi via”.

Per saperne di più:

www.portoantico.it
www.101giteinliguria.it

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