La rivista

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Il museo per il fumetto di Angouleme

museo del fumetto

di Giovanna Fidone - ph credits: citebd.org

Gli amanti del fumetto (e sono tantissimi) già lo conoscono ed è per loro una vera e propria Mecca del settore. Il Museo di Angouleme infatti contiene tavole originali, una intera sezione dedicata ai disegni francesi dal 1830 ad oggi e tante opere del panorama internazionale.

Wikipedia spiega che “Il fumetto è un linguaggio costituito da più codici, tra i quali si distinguono principalmente il testo (..)e l'immagine (…), che insieme generano la temporalità (armonia, ritmo, narrazione)”. Trovare uno spazio espositivo per raccontare il fumetto non è facile ma il museo francese è riuscito nell’ardua impresa.

1300 metri quadrati a disposizione, 8mila tavole originali, oltre 40 mila titoli e 4 mila novità: sono questi i numeri principali del museo del fumetto di Angouleme, comune francese di 41.500 abitanti situato nella regione del Poitou-Charentes nel dipartimento della Charente.

Da segnalare, una intera sezione dedicata alla storia del fumetto francese, dal 1830 ad oggi, e tante opere del panorama internazionale. Un tour che inizia dagli schizzi di Rodolphe Topffere e attraversa lo storia del fumetto, superando i confini europei e arrivando fino agli Stati Uniti.

Per favorire la conservazione delle tavole, le opere originali sono esposte solo per tre mesi di fila per evitare la luce diretta oltre il tempo che potrebbe danneggiarle. Per questo motivo le esposizioni si alternano per tre/ quattro volte all'anno, costruendo così una offerta sempre variegata e innovativa. Perché agli appassionati non basta una sola visita.

Va infine ricordato che una sala intera è dedicata alla storia tecnica della produzione fumettistica, dall'appropriazione del colore a tutti gli step che portano alla magia di un fumetto completo in ogni sua parte.

Mettete questo museo tra le vostre mete future e se pensate sia difficile per qualsiasi motivo ricordate il monito del papà di Topolino Walt Disney:

“Se puoi sognarlo, puoi farlo”.

Per saperne di più:

http://www.citebd.org/

 

Ensemble cantar che vai: quando il canto diventa un viaggio

coro ensemble

di Giovanna Fidone

Formatosi nel 1994 su idea del M.stro Oliviero Biella (attuale direttore artistico), il CoroOrchestra Cantar che Vai inizia la propria attività cimentandosi nello studio e rielaborazione di brani tradizionali provenienti da varie regioni europee. I concerti, per solo coro prima, poi accompagnati da valenti musicisti, portano nella musica le influenze di terre e storie lontane. Tre sono le produzioni discografiche: il primo CD Nadal 1999 apre la strada in Italia ad una nuova idea di produzione discografica connotata da forti principi di solidarietà, inaugurando la prassi del “prezzo trasparente” in copertina. Con la stessa modalità viene prodotto nel 2001 Pitoti CD fortemente innovativo ricco di composizioni per coro e musicisti del M.stro Oliviero Biella. Terza avventura discografica è il bellissimo CD Nadal encara con registrazioni dal vivo dei concerti natalizi. I concerti sono dei veri e proprio spettacoli e in “Nadal encara” il concerto diventa viaggio, traendo spunto idealmente dalla narrazione sacra del viaggio di Giuseppe e Maria. Lo spettacolo affronta proprio il tema del viaggio inteso come cammino con brani a sfondo sacro. Si tratta in gran parte di inediti risalenti a epoche varie, provenienti da molte parti d’Europa, con una predilezione per l’Est europeo; la matrice è popolare, tradizionale o semi-colta, di composizione, il tutto legato in un percorso che unisce letteratura, recitazione e fantasia. Questo spettacolo è già stato replicato più di 150 volte in chiese, teatri, sale civiche, con grande apprezzamento del pubblico e dei committenti. Non si può non ricordare lo spettacolo “Alla garibaldina ... mille camicie e una storia” sui temi inerenti il periodo risorgimentale. Come un viaggio a ritroso nel tempo, si riscoprono i canti nati in quel periodo e brani di composizione contemporanea che si riferiscono al Risorgimento e alle sue figure storiche. Questo progetto si avvale della collaborazione e della regia dell’attore Ferruccio Filipazzi che ha curato una scelta di contributi e la stesura di un testo teatrale e dell’etnomusicologo Valter Biella, grazie al quale rivivono strumenti senza tempo ma ancora attuali. Il coro vanta la presenza di alcuni loro brani in compilation tra cui una nazionale di Amnesty International ed una del consorzio CTM-Altromercato, comparendo accanto ad artisti del calibro di Moni Ovadia e Daniele Sepe.
Con Cantar che vai si vive il piacere dell’ascolto di melodie senza tempo ed il canto diventa un viaggio di emozioni da riscoprire e raccontare. In attesa del prossimo viaggio in note.

Per saperne di più:

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Visita il sito: http://www.cantarchevai.it

 

Turista per Professione - Il libro di Laura Celotto

 

Turista per professione

 

 

Prefazione

Una spiaggia bianchissima, la distesa della marina nell’ora che precede il tramonto, il profumo inebriante di una spezia, il suono cristallino di un sonaglio al vento, una pioggia imprevista che rinfresca l’estate… nel flusso dei ricordi le immagini si accavallano e fanno capolino dal mare dei pensieri. Ogni memoria è in grado di generare un’emozione per sempre.
Una vita dedicata alla scoperta, alla curiosità, ai viaggi.
Perché la spinta conoscitiva è il motore che ci porta a vivere sempre nuove esperienze. E perché un buon viaggio non è un semplice frammento di vita, ma un profondo momento di formazione personale e un’occasione per conoscere concretamente realtà diverse.
Tutto questo, però, non nasce da sé. Perché questa magia si realizzi, opera un mondo che si intravede solo in controluce: un mondo composto da tutti quei professionisti che, con impegno e dedizione, entusiasmo e competenza, sono attivi in ogni segmento dell’affascinante settore del turismo e cooperano nella complessa organizzazione di un viaggio.
In questo libro ho voluto raccontare le mie esperienze di ventitré anni di vita e di lavoro appassionante. In filigrana, insieme ai miei entusiasmi di viaggiatrice, ci sono anche la mia vita di donna, l’affetto per la mia famiglia, la ricchezza costituita dalle amicizie che sopravvivono al tempo e alla lontananza e gli incontri occasionali, che a volte si rivelano sorprendenti.
Scrivere mi ha fatto ricordare luoghi, atmosfere, profumi, insieme a tante emozioni e sogni che porto nella mente e nel cuore e che spero di trasmettere a chi vorrà leggere queste pagine.

 


 

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visita il sito: www.turistaperprofessione.it 

 

 

La Guida per viaggiatori nella Terra di Mezzo

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di Giovanna Fidone

Per le prossime vacanze volete una meta insolita? Un posto fantastico da tutti i punti di vista? Conoscere creature incredibili e addirittura passare da un’epoca ad un’altra in un batter d’ali?
La Guida per viaggiatori nella Terra di Mezzo edito da Edizioni L'Età dell'Acquario, che contiene illustrazioni interne di Giuseppe Candita e cartine disegnate dall'autore stesso, è il manuale che fa per voi.

L’opera di Roberto Fontana è un vero proprio vademecum per chiunque voglia avventurarsi nell'universo immaginario descritto da Tolkien nel Signore degli Anelli.

Leggendo il libro sembra proprio che l’autore abbia vissuto in prima persona l’esperienza di viaggio in quei posti incantati. Niente infatti è lasciato al caso. Il viaggio alla scoperta della Terra di Mezzo proposto dall'autore e' nello stesso tempo geografico -attraverso monti altissimi, praterie sconfinate, boschi incantati e relativi tempi di percorrenza cartina alla mano- e temporale.

Suddivisa in tre Ere principali -la quarta ha inizio con il termine delle vicende narrate nel Signore degli Anelli- la Guida descrive le caratteristiche generali delle terre in ciascuna epoca, suggerendo i percorsi più suggestivi e pittoreschi. Gli itinerari conducono il viaggiatore attraverso i luoghi di maggiore interesse paesaggistico, storico-artistico, culturale e gastronomico. Di ogni località sono rievocati i tempi del massimo splendore e narrati gli avvenimenti che l'hanno vista protagonista.

Non mancano dettagliate rappresentazioni cartografiche e ad accurati disegni «ricostruttivi» per potersi orientare con facilità e non rischiare di perdere la strada (potrebbe essere pericoloso).

L’autore offre consigli anche sui periodi più indicati o sconsigliati ma anche di galateo: cosa portare ad uno Hobbit in caso di un suo invito a cena?


 Il viaggio è un elemento fondamentale nell’opera di Tolkien”, racconta Fontana, “che percorre tutta la struttura narrativa. È quindi nato in me spontaneo l’abbinamento fra il viaggio e la descrizione di luoghi, città, paesaggi, monumenti: ovvero una guida turistica. Nel mondo anglosassone, non è risultato che fosse mai stata compilata una vera e propria “guida turistica”, e quindi ho scelto questo percorso. In fondo, è stato anche per me l’inizio di un viaggio, l’ingresso in una realtà veramente inesplorata”. “l punto di vista che consiglio per intraprendere ogni viaggio” continua l’autore, “è quello della bussola interiore: il luogo del nostro viaggio andrebbe studiato, prima, durante e dopo il viaggio, andrebbe odorato, gustato, toccato e goduto appieno, nei limiti delle nostre possibilità”. E se il viaggio è fantastico i limiti sono quelli infiniti della fantasia.

Personalmente penso che prenoterò la crociera turistica attorno all’isola di Númenor, con sosta a Tramonto, la città originaria di Elendil e Isildur, e annessa visita al loro palazzo signorile. Il trekking sul Cornorosso, il monte che sovrasta Kazad-dûm, lo lascio a voi.

L’importante è non cedere alla realtà perché, come ricorda Fontana, Guy De Maupassant predisse, «il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno”. Allora buon viaggio a tutti e mi raccomando attenti gli orchi e ai troll non sono compagni di viaggio affidabili!


 

BIBLIOGRAFIA DELL’AUTORE
Nato a Torino nel 1956, laureato in Ingegneria Nucleare, insegna Matematica e Fisica nel Liceo Classico e Scientifico. Appassionato lettore di fantascienza e fantasy, si è dedicato all’approfondimento di tutti gli aspetti delle opere di J.R.R. Tolkien: la storia, la geografia, i miti, gli usi ed i costumi dei popoli della Terra di Mezzo, le loro lingue ed alfabeti; l’interesse verso la calligrafia l’ha portato a cimentarsi con i sistemi di scrittura elfici e tradizionali, tanto che, oltre ad una costante produzione di manoscritti, tiene corsi di calligrafia non solo in alcuni stili storici europei, ma anche in Tengwar, la scrittura degli Alti Elfi, inventata da Tolkien.
Autore di presentazioni multimediali, saggi e poesie sulla Terra di Mezzo, nel 2002 ha dato impulso alla costituzione dell’Associazione Culturale Granburrone, di cui attualmente è presidente. È anche consigliere e responsabile culturale della Associazione Eldalie.
Per l’editore Marietti 1820 ha partecipato alla traduzione di “La trasmissione del pensiero e la numerazione degli Elfi” di J. R. R. Tolkien, pubblicato in Italia nel 2008. Nel 2010 è stato pubblicato “Guida per viaggiatori nella Terra di Mezzo”, ed. L’età dell’Acquario, una guida turistica che potrà accompagnare ogni viaggiatore del fantastico attraverso i variopinti e mai noiosi panorami del mondo di Tolkien. Nel 2012 è stato dato alle stampe “Le preghiere della Terra di Mezzo” (Sogno ed.), dove ha trasposto in Quenya, il cosiddetto latino elfico, alcune preghiere e canti della tradizione cattolica. Nel 2013 ha pubblicato in formato ebook, assieme a Mauro Ghibaudo, “Essecenta: i nomi della Terra di Mezzo” (La Mela Avvelenata), un’analisi etimologica comparata dei nomi propri italiani ed elfici, con traduzioni e corrispondenze nei due linguaggi.

 

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Giovanna Fidone, Avvocato Maria Carmina Gallucci, Caterina Emma Colacello, Romina Liuzza, Laura Cavalieri Manasse, Laura Landi,  Silvana Carminati, Rossella Barbetti.

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